sabato 22 ottobre 2016

Mi chiamano psicologo. Questo è un errore. Sono piuttosto realista in un senso più alto, cioè descrivo tutte le profondità dell’animo umano. (Fëdor Dostoevskij

La mediazione familiare

Cos’è? E’ un intervento rivolto alle famiglie in crisi che mira alla riorganizzazione delle relazioni familiari e alla risoluzione o attenuazione dei conflitti in caso di separazione o divorzio. A chi è rivolto? Alle coppie che si separano e desiderano concordare le condizioni della separazione (fuori dalle aule del tribunale) decidendo in prima persona quale sarà il futuro proprio e dei figli. Quali sono gli obiettivi? - accogliere il dolore delle parti - promuovere un dialogo sincero e rispettoso - analizzare i bisogni di ciascuno - aiutare le parti a trovare un accordo personalizzato che soddisfi tutti (interessi prevalenti dei figli) - abbassare il livello di conflittualità per riappropriarsi di una genitorialità condivisa e responsabile Modalità E’ un percorso breve con incontri della durata di 1 ora e mezza a cadenza quindicinale. SOS GENITORI: sostegno alla genitorialità Cos’è? E’ un servizio rivolto ad accompagnare la famiglia e sostenere le funzioni genitoriali. E’ un occasione di confronto per i genitori nelle diverse fasi dell’esperienza genitoriale, dai primi anni di vita fino all’ingresso dei figli nell’età adulta. A chi è rivolto? A genitori da soli o in coppia con figli dagli 0 ai 18 anni. E’ rivolto anche ad altri componenti della famiglia. Quali sono gli obiettivi? - offrire uno spazio di confronto per i genitori nelle diverse fasi dell’esperienza genitoriale - dare mezzi pratici ai genitori - riflettere su problemi e incertezze che riguardano le relazioni familiari ed educative - esprimere preoccupazioni che possono riguardare certi comportamenti dei propri figli Modalità E’ un percorso breve con incontri della durata di 1 ora . Il primo incontro serve a mettere a fuoco la domanda. Seguirà un percorso di approfondimento e sostegno.

lunedì 18 febbraio 2013

Quello che non riesco a dire a parole lo dico con il corpo I disturbi del comportamento alimentare sono in rapida crescita, la fascia adolescenziale è quella maggiormente colpita e le ragazze si ammalano più dei ragazzi. Il problema è complesso , e più volte si è cercato di semplificarlo additando la moda o le immagini televisive come colpevoli perché responsabili di proporre un modello di bellezza diafana e magra al limite della sopravvivenza . Sicuramente l’aspetto sociale incide su questa patologia ma è altrettanto vero che il disturbo è molto complesso. La caratteristica essenziale dei disturbi dell’alimentazione è che l’autostima è intrinsecamente connessa alla forma e al peso del corpo. L’anoressia nervosa è caratterizzata da una significativa perdita di peso dovuta a un’eccessiva riduzione dell’assunzione di cibo, spesso associata a condotte di evacuazione. A causa di una paura intensa di diventare obese . le persone con anoressia nervosa spesso si rifiutano di mantenere un peso corporeo minimamente normale. Hanno spesso disturbi significativi della percezione del proprio corpo (per esempio, si sentono grasse quando sono emaciate). La perdita di peso è sentita come una conquista e un segno di grande autocontrollo e disciplinare. La bulimia nervosa è caratterizzata da un ciclo di abbuffate seguite da condotte di evacuazione con cui si cerca di liberare il corpo da calorie non desiderate e di evitare un aumento di peso. Un ‘abbuffata è definita come l’assunzione di grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo ( in genere meno di due ore), accompagnata da una disforia transitoria , spesso seguita da umore depresso , severe autocritiche e la sensazione di non avere il controllo su ciò che si sta mangiando. Le condotte di evacuazione, in genere , implicano vomito o abuso di lassativi , oppure eccessiva attività fisica, digiuni e uso di diuretici, farmaci dimagranti e clisteri. Sembra che l’ anoressia e la bulimia abbiano una prevalenza maggiore nelle società industrializzate , dove vi è abbondanza di cibo e la capacità di attrarre del corpo è associata alla magrezza. I disturbi dell’alimentazione sono facilmente riconoscibili per mezzo dei comportamenti sopra descritti, ma rappresentano più di un semplice problema con il cibo. Sono disturbi psicologici e complessi , con aspetti che spesso non sono evidenti né a chi ne soffre né a un osservatore esterno, per questo è molto importante rivolgersi ad un professionista per farsi aiutare. Dott. Teresa Paolella Psicologa-psicoterapeuta